martedì 18 settembre 2018

Il Ghetto di Roma: frammenti di storia, arte e vita vissuta

Tra i luoghi più suggestivi della città va annoverato il Ghetto, stretto tra l'imponente mole del Campidoglio e l'Isola Tiberina.

Voluto da papa Paolo IV nel 1555 come dimora obbligatoria per gli ebrei romani, è sempre stato parte integrante della città nel bene e nel male.




La nostra passeggiata inizia da largo 16 ottobre 1943, quando il Ghetto fu teatro del terribile rastrellamento delle truppe nazi-fasciste: di poco più di 1000 persone catturate e deportate, ne tornarono a casa solo 16, 15 uomini e una donna Settimia Spizzichino. Una tragedia assurda, ricordata dalla targa apposta in loco, che si è consumata di fronte alle bellissime vestigia del Portico d'Ottavia. 


Il portico, struttura antica di epoca repubblicana, fu restaurato dall'imperatore Augusto e dedicato a sua sorella Ottavia...pensate che in epoca medievale ospitò addirittura un mercato del pesce! Da qui il nome della chiesetta retrostante "Sant'Angelo in Pescheria". È ancora visibile una lapide con l'iscrizione "CAPITA PISCIUM HOC MARMOREO SCHEMATE LONGITUDINE MAJORUM USQUE AD PRIMAS PINNAS INCLUSIVE CONSERVATORIBUS DANTO" (le teste dei pesci più lunghi di questa lapide, pinne comprese, devono essere date ai Conservatori , cioè agli amministratori civici).


Va tenuto bene in mente, quando si percorrono i vicoli del Ghetto, che questo luogo è stato interessato da una pesante risistemazione urbanistica intorno agli anni 80 dell'800. Come possiamo immaginare il suo aspetto originario e tuffarci nella storia? Semplice! Basta dare uno sguardo alla serie di acquerelli di Ettore Roesler Franz "Roma Sparita" per capire davvero come fosse la quotidianità del Ghetto. Oppure recarsi nell'erboristeria di via della Reginella per ammirare una cartina che mette a confronto la nuova sistemazione urbanistica e quella antica.


La nostra passeggiata continua verso piazza Mattei, dominata dalla piccola mole della famosa fontana delle Tartarughe. Costruita negli anni 80 del '500 dallo scultore fiorentino Landini, fu terminata dall'estro del genio barocco Gian Lorenzo Bernini quasi un secolo dopo, con la realizzazione delle Tartarughe....talmente ammirate da essere state rubate più volte! Ora sono sostituite da copie, le tartarughe originali sono al sicuro nei Musei Capitolini!


Abbassando lo sguardo durante la passeggiata capiterà di imbattersi nelle "Pietre d'Inciampo", vere e proprie installazioni d'arte contemporanea, volute dall'artista tedesco Demnig a partire dalla metà degli anni '90. Semplici e lucidi sampietrini d'ottone che servono a mantenere viva la memoria delle persone comuni, come noi, che morirono a causa della follia nazi-fascista.


Prima di continuare il giro va assolutamente fatta una sosta al mitico forno "Boccione" del Ghetto! Specialità tradizionali della cucina ebraica saranno una piacevole scoperta!

Ultima tappa che vi suggeriamo è la Sinagoga, costruita dagli architetti Costa e Armani nel 1904. Il suo stile assiro-babilonese e la sua decorazione ricca di simboli rappresentano davvero un unicum a Roma.

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