Voluto da papa Paolo IV nel 1555 come dimora obbligatoria per gli ebrei romani, è sempre stato parte integrante della città nel bene e nel male.
Il portico, struttura antica di epoca repubblicana, fu restaurato dall'imperatore Augusto e dedicato a sua sorella Ottavia...pensate che in epoca medievale ospitò addirittura un mercato del pesce! Da qui il nome della chiesetta retrostante "Sant'Angelo in Pescheria". È ancora visibile una lapide con l'iscrizione "CAPITA PISCIUM HOC MARMOREO SCHEMATE LONGITUDINE MAJORUM USQUE AD PRIMAS PINNAS INCLUSIVE CONSERVATORIBUS DANTO" (le teste dei pesci più lunghi di questa lapide, pinne comprese, devono essere date ai Conservatori , cioè agli amministratori civici).
Va tenuto bene in mente, quando si percorrono i vicoli del Ghetto, che questo luogo è stato interessato da una pesante risistemazione urbanistica intorno agli anni 80 dell'800. Come possiamo immaginare il suo aspetto originario e tuffarci nella storia? Semplice! Basta dare uno sguardo alla serie di acquerelli di Ettore Roesler Franz "Roma Sparita" per capire davvero come fosse la quotidianità del Ghetto. Oppure recarsi nell'erboristeria di via della Reginella per ammirare una cartina che mette a confronto la nuova sistemazione urbanistica e quella antica.
La nostra passeggiata continua verso piazza Mattei, dominata dalla piccola mole della famosa fontana delle Tartarughe. Costruita negli anni 80 del '500 dallo scultore fiorentino Landini, fu terminata dall'estro del genio barocco Gian Lorenzo Bernini quasi un secolo dopo, con la realizzazione delle Tartarughe....talmente ammirate da essere state rubate più volte! Ora sono sostituite da copie, le tartarughe originali sono al sicuro nei Musei Capitolini!
Ultima tappa che vi suggeriamo è la Sinagoga, costruita dagli architetti Costa e Armani nel 1904. Il suo stile assiro-babilonese e la sua decorazione ricca di simboli rappresentano davvero un unicum a Roma.
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